Pietro Lingeri, Villa Leoni, Ossuccio località Ospedaletto, 1938-44
Villa Leoni domina il lago da una posizione rialzata, che consente una vista suggestiva sul territorio circostante. L’edificio si inserisce all’interno del contesto con una pianta quadrata, scandita dal ritmo dei setti portanti posti a 4,20 metri l’uno dall’altro che consentono una grande libertà nell’articolazione degli spazi interni e diventano il modulo utilizzato per la scansione distributiva degli ambienti. L’orientamento sud-est e la presenza del lago costituiscono condizionamenti esterni ai quali Lingeri risponde con una sapiente distribuzione delle funzioni abitative per garantire il massimo comfort climatico e mettendo in una stretta relazione gli ambienti interni con il paesaggio. Le solide murature in pietra di Moltrasio, scelte tra i materiali concessi in regime di autarchia, che si rifanno alla tradizione vernacolare del lago si aprono con grandi vetrate nella zona giorno e nelle stanze da letto dei proprietari. La villa si completa nel patio, chiuso posteriormente dalla villa e che funge da elemento di connessione tra gli esterni e la casa, seguendone le linee dominanti. Le linee orizzontali che dovevano supportare il solarium riprendono la scansione esistente e le linee verticali rappresentate dai pilastri sono un alleggerimento dei setti di muratura. L’impianto rigoroso e dinamico viene arricchito dalle scelte cromatiche dei rivestimenti: con la facciata principale a stucco in colore guscio d'uovo, le travature del patio dipinte in colore rosa salmone e il verde oliva dei serramenti esterni, in legno d'abete. I marmi bianchi e neri dei pavimenti si fondono con pareti in tonalità tenui.