Giuseppe Terragni, Prototipo di case popolari di via Anzani, via Anzani 34, 1938-43
Nel 1938, Giuseppe Terragni con Alberto Sartoris presentano un progetto di quartiere operaio satellite a Rebbio. Si trattava di uno studio complesso di urbanizzazione che comprendeva edifici a schiera e diversi servizi polifunzionali. Da quel progetto di massima hanno origine le case popolari di via Anzani angolo via Magenta. Tale progetto viene ridotto dalla committenza in corso d’opera: dei tre gli edifici previsti vengono realizzati solo due edifici a ballatoio uno di cinque piani e l’altro di due, oltre il piano terreno. Per la necessità di contenere i costi, si decide per la massima semplificazione degli elementi di finitura, introducendo varianti nella distribuzione dei vani. Viene anche sostituito il ferro da serramenti e balaustre prevedendo finestre normali con persiane al posto di quelle ripiegabili; è preferita la copertura a tetto piuttosto che a terrazzo e sono eliminate tutte le parti a sbalzo. La casa alta presenta tredici vani al piano terra in sostituzione ai negozi previsti, mentre la casa bassa che era stata progettata a schiera con piccoli giardini privati nella versione costruita è anch’essa a ballatoio. La ricercata scansione dei pieni e dei vuoti nelle facciate, sottolineata anche dalle fasce dei parapetti nei balconi, è oggi di difficile lettura, a causa dell’alterazione degli intonaci e dei loro colori. Nonostante le evidenti modifiche è tuttavia apprezzabile l’intento di legare l’edificio al giardino.