Giuseppe Terragni, Edicola funeraria per Gianni Stecchini, campo C cimitero Monumentale, 1930-31
La progettazione dell’edicola funeraria Stecchini si interseca con l’incarico per l’edicola Pirovano da costruirsi proprio di fronte. Entrambe tengono conto del tema già individuato da Terragni per la cappella Ortelli: quello due celle incastrate l’una dentro l’altra. Ma nell’edicola Stecchini la ricerca si spinge oltre, verso una soluzione compositiva che interessa anche l’involucro esterno, data la sua collocazione prevista nell’area centrale del cimitero. La forma è definita da Terragni a partire dai contenuti simbolici: il rapporto tra l’esterno che si riferisce la vita terrena e l’interno che rappresenta l’eternità. L’edicola è formata da grandi blocchi di serizzo a corsi regolari e da colonne dello stesso materiale che reggono il cornicione con il timpano spezzato sul davanti. Gli angoli della muratura esterna sono pieni e a spigolo vivo. Le porte sono in bronzo, il pavimento è in granito nero mentre la cripta è interamente rivestita in marmo grigio chiaro e scuro.